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"Suono... non è colpa mia..."



ITA - Chitarrista fingerstyle. Diplomato al quinto anno in chitarra classica e allievo di canto presso la Rockland di Grosseto.

Passato da cantautore. Terzo al Wasabi Music Festival nel 2010. Buone posizioni anche al Tuscany International e Tour Music Fest.


Attualmente si dedica soprattutto alla chitarra acustica strumentale: repertorio di composizioni originali, ma anche di brani storici del fingerstyle classico (Jerry Reed, Tommy Emmanuel...), o del percussive-taping moderno (Michael Hedges, Andy Mckee).

Con questo repertorio si esibisce in vari locali nel Livornese (La Bodeguita Livornese, La Deriva Music Club, Ass. Il Vinile, Nuovo Teatro delle Commedie, ecc...) compresa la manifestazione principale della città: Effetto Venezia 2017.

Nel 2017 ha partecipato al concorso nazionale ParmaReggio Guitar Contest del maestro Paolo Sereno, conquistando il terzo posto (su una partecipazione totale di circa 30 demo inviati).

Al momento Gionata è anche chitarra solista in alcuni progetti acustici.

Ulteriori informazioni:
canale youtube


Dicono di me...
Articolo su Postscripts - di Francesca Sabatini


ENGLISH
Fingerstyle guitarist, graduated at 5th grade diploma in classical guitar, and student of voice academy at Rockland Music School.

Singer-songwriter in the past. Third place at Wasabi Music Festival. Good positions even at Tuscany International Festival, Fuorimetrica Festival, Tour Music Fest.

Now he plays expecially fingerstyle. Own compositions, but even classic tunes (Jerry Reed, Tommy Emmanuel...), to the moderm percussive taping compositions. (Michael Hedges, Andy McKee). With this repertoire he plays in many music clubs in Livorno, included the main city event "Effetto Venezia Livorno 2017".
In 2017 he partecipated to the ParmaReggio Guitar Contest, organized by the acoustic guitar master Paolo Sereno conquering the third place (with an attendance of  almost 30 participants). He is lead guitar in some acoustic groups.

Further information:







Biografia descrittiva semiseria ;)

Mi chiamo Gionata. Sono un chitarrista. Ho iniziato a suonare verso i 15/16 anni. Non tanto presto, in effetti. Prima di allora ero un esperto di pianola XD, e alle medie ero maestro nel riprodurre varie musiche famose, nel tentativo di fare colpo con le compagne. Senza grande successo però.
Ho imparato con una durissima chitarra acustica "Clarissa" anni 60. E appena ho iniziato a imparare i primi accordi ho subito iniziato a scrivere canzoni. Ebbene sì. Lo ammetto. Ho scritto canzoni. E le cantavo pure. Per davvero eh... nel senso che le cantavo con la voce proprio...
Devo dire che il periodo "cantautorale" è durato un bel po'. Fino a pochi anni fa in realtà. E mi ha dato anche qualche soddisfazione. Terzo al Wasabi, nonchè varie esperienze in vari concorsi come Tuscany International di Piombino, il Fuorimetrica a Genova... Ci credevo in quei pezzi! Non intendo certo rinnegare quello a cui ho tanto tenuto in passato.
Poi però qualcosa è cambiato. Mi sono semplicemente reso conto che non ero fatto per cantare, nè per scrivere testi. Non avevo la stoffa dell'animale da palcoscenico, e trovare testi decenti era sempre più difficile. Di fronte alla maestria di tanti artisti che adoro non potevo che rendermi conto che non avevo quel particolare tipo di talento, e che non potevo dare un contributo decente a un genere come il "cantautorato", che invece ha nel testo la sua chiave primaria. Sono un compositore, quello sì. Ma di testi proprio no.
Parallelamente alle canzoni, mi sono anche iscritto al conservatorio, e l'ho frequentato fino a prendere il diploma di quinto anno, al "Mascagni" di Livorno. La musica classica e la chitarra classica sono state delle grandi scoperte, mi hanno appassionato tantissimo. Ed è soprattutto grazie a questo studio che ho imparato che è bello suonare la chitarra come fosse un'orchestra.
Non per questo disdegnavo la musica moderna. Ero e sono tutt'ora un sostenitore del rock. Di vari generi. Dai Cranberries ai Nickelback. Dai Metallica agli Iron Maiden. Dai Jethro Tull ai Creedence Clearwater Revival. Dai REM ai Pearl Jam. Dai Dream Theater agli Opeth. In conservatorio ci passavamo queste cose non classiche di nascosto, in maniera losca, manco fossimo spacciatori. E nel mezzo di questo smercio c'era anche Tommy Emmanuel. Il re del fingerstyle. È stato un fulmine a ciel sereno. Uno dei pochi artisti che, per davvero, senza esagerare, mi hanno cambiato la vita. Era perfetto. Era musica completa in un solo strumento, un'orchestra in miniatura, dalle trovate formidabili. E non parlo solo di quelle tecniche, ma anche (e forse soprattutto) di quelle armoniche e compositive.
Tommy rimane il capostipite. Ma dopo di lui ho approfondito e ho scoperto che ce ne sono tanti altri. A partire dai poveri ma geniali chitarristi del delta blues (tra cui per me spicca Blind Blake). Passando per  la generazione nordamericana di Merle Travis, Chet Atkins, Jerry Reed, John Fahey, Bruce Cockburn. Fino alla scuola moderna con le tecniche Percussive Taping. Michael Hedges in primis. Ma anche i mostri sacri Don Ross & Andy McKee, Eric Roche, Preston Reed, e tutto il resto della compagnia della CandyRat Records.
Ero talmente colpito che, così quasi per gioco, ho deciso di provare a imparare qualcosa. Ne è nata una passione smisurata. Di quelle che quando nascono, non ti lasceranno più. 
Adesso faccio soprattutto questo. Pezzi storici del fingerstyle classico, ma dando sempre un grande occhio anche alle tecniche moderne percussive-taping. Nel mezzo c'è anche spazio per le trasposizioni in versione fingerstyle di grandi musiche, esercizio tra i più diffusi nella comunità dei colleghi acustici, non potevo certo tirarmi indietro. Uno degli esempi che mi è riuscito meglio è Nuvole Bianche, di Ludovico Einaudi. Ma ce ne sono altre.
Infine, come dicevo, io sono un compositore. Magari di testi no, d'accordo, ma di musica sì. Quindi, sì... è nato anche qualche pezzo mio. 
Tutto questo si realizza nei live che cerco di fare come solista. Qualche pezzo storico fingerstyle, qualche trasposizione, qualche pezzo mio. Il tutto rigorosamente in chitarra sola. Niente cantato, niente effetti, niente loop.
Sono anche convinto del fatto che la musica si faccia anche e soprattutto in gruppo. Ed è così che ho anche altri piccoli progetti soprattutto in duo, alcuni un po' fermi, altri stanno crescendo.
Capitolo sogni nel cassetto. 
Al momento la priorità è quella di suonare live. Fare serate, misurarsi con un pubblico e con un contesto. Sia col progetto solista, sia con i progetti in duo acustico.
Suonare live è l'essenza della musica, pretendere di fare musica senza suonare live è un controsenso, se non un fallimento. 
A quel punto, se proprio mi riuscirà di suonare, e se vedrò un certo interesse nei miei pezzi fingerstyle, allora un altro piccolo sogno potrebbe essere quello di farne un album.

Ma di questo si parlerà nelle prossime puntate...